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Attività e orari del nido

Scopri tutti gli aspetti del nido di Birbe & Marmocchi

Le Attività

  • attività a carattere esplorativo particolarmente studiate circa l’uso di oggetti non finalizzati a un uso specifico per il periodo che va dai 24 ai 36 mesi circa.

Si favorisce al massimo anche la ricerca ripetitiva propria di questa fascia d’età circa l’uso dinamico degli oggetti:

  • aprire e chiudere/riempire e versare/ infilare e sfilare/ e simili;
  • attività di movimento con opportuni oggetti: spingere/tirare, trasportare; scendere / salire (anche in esterno);
  • attività di gioco: il gioco simbolico in varie forme e oggetti (la bambola e il suo letto; la casa e la famiglia) incastri e puzzle;
  • attività di aiuto allo sviluppo del linguaggio: raccolte di figure di oggetti, animali, frutti, fiori, arnesi, mezzi di trasporto, libri cartonati e di immagini, piccoli canti, filastrocche, giochi con le mani;
  • attività di manipolazione: con acqua e sapone, farina, sabbia, schiuma, terra (all’esterno);
  • attività di cucina con verdure, frutta, pasta di pane (il fare davvero);
  • attività di segno grafico con grosse matite colorate e fogli di varia grandezza

L’elenco potrebbe essere ancora più lungo e dettagliato ma ciò che ci preme sottolineare e che ogni proposta va studiata e realizzata sulla base di un’osservazione metodica e continua. Il materiale viene scelto con estrema cura e mantenuto in condizioni di efficienza, completezze e pulizia e collocato in un luogo preciso e costante che ben presto i bambini riconoscono (cosa importante per il riordino spontaneo, importante per lo sviluppo della mente ma anche per il bisogno di stabilità e per lo sviluppo della socialità).

Periodicamente la qualità delle proposte e la loro collocazione viene rivista alla luce della crescita dei bambini e dell’uso che fanno del materiale.

La Struttura

Tutte le sale dispongono di un vetro utile per l’osservazione dei bambini sia da parte dei genitori, sia per adulti in apprendimento, allo scopo di disturbare il meno possibile i piccoli durante l’osservazione.

All’esterno di entrambe le sale si trova un ingresso che serve come luogo di accoglienza e come spogliatoio.

Importanti durante tutto l’anno, se appena il tempo lo permette, i momenti e attività all’esterno.

Lo spazio esterno consiste in un giardino a prato sintetico, fornito di attrezzature mobili e di giochi per le attività motorie dei bambini.

Inoltre i bambini consumano il pasto in un refettorio, dove un tavolo tondo a forma di corona circolare, circondato da seggioloni, dà la possibilità alle educatrici di sorvegliare tutti ed imboccarli restando al centro di esso.

Orario

L’Asilo Nido e la Scuola d’Infanzia è aperta dalle ore 07:30 alle ore 17:00, dal lunedì al venerdì secondo l’andamento dei giorni lavorativi previsti dalle Autorità Scolastiche.

Organizzazione della giornata

L’organizzazione della giornata si deve adattare, per quanto possibile, alle esigenze delle famiglie e alle caratteristiche dei bambini. Lo schema che si propone qui di seguito va considerato come semplice ipotesi.

Se è infatti giusto che, una volta avviato il servizio, i tempi e ritmi si ripetano uguali, così da aiutare il bambino a interiorizzare la scansione della giornata, essa deve comunque essere organizzata con quel tanto di flessibilità che permetta di seguire esigenze individuali. Conviene quindi porre più l’attenzione sul significato e le modalità di organizzazione dei vari momenti che non sullo schema in quanto tale:

  • 07,30-09,30: accoglienza dei bambini e dei genitori al nido. Inizio attività.
  • 09,30-10,00: spuntino
  • 10,00-11,15: prosecuzione attività
  • 11,15.11,30: apparecchiatura e preparazione al pranzo
  • 11,30.12,15: pranzo
  • 12,15-12,45: igiene personale e preparazione al riposo
  • 12,45-14,45: riposo pomeridiano
  • 14,45-15,30: risveglio e preparazione per l’uscita
  • 16,00-17,00: congedo

L’organizzazione della giornata: contenuti.

I momenti che scandiscono la giornata di un bambino al Nido sono tanti e tutti importanti. Molte volte si ritiene che abbia rilevanza solo il tempo dedicato alle “attività”, mentre secondo noi tutto ciò che fa il bambino al nido è occasione di relazione e di crescita. Fin dall’inizio della giornata.

L’accoglienza

La giornata comincia con l’ingresso accompagnati possibilmente da un genitore. E’ un primo momento delicato e importante, una separazione non sempre agevole. Semplici azioni che si ripetono uguali ogni giorno rendono più facile vivere con serenità e sicurezza il distacco : togliersi giacca e scarpe, riporre le proprie cose nel cestino personale sono gesti che aiutano a prepararsi a passare alcune ore con gli altri bambini e le educatrici.

I bambini trovano nell’ambiente materiali e occasioni per esperienze ricche e significative fin dall’inizio secondo i propri tempi. Ciascuno troverà nell’ambiente risorse ed occasioni. Le educatrici presenti aiutano con grande discrezione, offrendo aiuto e conforto quando necessario.

Una piccola merenda

Alle 9.30 si offre una piccola merenda. E’ uno dei momenti che scandisce i tempi della giornata e ripetendosi dà sicurezza ai bambini: merita quindi attenzione e va organizzato con cura. Offre ai bambini un’occasione di relazione, permette il facile apprendimento di gesti e l’uso di strumenti che si ritroveranno poi a pranzo, in un contesto più strutturato.

Gioco e attività

Dalle 10 fino a circa le 11.30 proseguono le attività dei bambini. Le esperienze proposte sono molto varie per favorire uno sviluppo armonico e completo. Si spazia da attività riguardanti il corpo e le abilità della mano (includendo anche la cura della persona e l’acquisizione delle prime abitudini igieniche) a quelle riguardanti il linguaggio (libri, piccoli racconti, canti, filastrocche). E ancora: uso di diversi materiali plastici (come l’impasto d’acqua e farina o la creta), attività legate al tracciare i primi segni (con matite, pastelli, colori atossici), gioco con l’acqua (travaso, lavare la bambola, i panni…), gioco imitativo e simbolico… Nulla di tutto questo viene imposto dall’adulto: è il bambino che sceglie quando, come e con cosa giocare. Ciò impone un’attenzione rigorosa e costante alla qualità e quantità delle proposte messe a disposizione – tutte diverse tra loro e periodicamente modificate – in modo che ciascun bambino possa soddisfare la sua curiosità e il desiderio naturale di esplorare.

Prima di andare a tavola può esserci per qualcuno il cambio, per tutti il lavaggio delle mani. Poiché l’acqua li affascina sempre è importante che i bambini abbiano modo di farne uso in vari momenti, sperimentando via via la differenza tra il momento del gioco e quello di esigenze igieniche. Ogni giorno 3 o 4 di loro, a seconda che i tavoli da pranzo siano 3 o 4, collaborano all’ apparecchiatura.

Pranzo

Verso le 11,45 inizia il pranzo nel refettorio.

Si va a tavola solo 1 o 2 minuti prima dell’arrivo dei cibi, per evitare ai bambini attese spiacevoli.

Le pietanze devono essere curate, saporite, di aspetto gradevole e varie per invogliare tutti ad assaggiare e a gustare il cibo. Non sono in gioco solo il bisogno alimentare o il piacere di mangiare ma anche importanti esperienze sensoriali. Inoltre condividere la tavola con altri è un momento importante di socialità e un’occasione preziosa per lo sviluppo dell’autonomia individuale.

Non forziamo mai i bambini a mangiare, cerchiamo piuttosto di renderli attivi e partecipi, sollecitando la loro curiosità e il loro appetito con proposte adeguate più che con le parole (assaggiare, partecipare alla preparazione della tavola, usare stoviglie a loro misura…).

I bambini sono aiutati a vivere in modo autonomo e responsabile l’esperienza del pranzo: oltre all’apparecchiatura si offre loro la possibilità – via via che ne avranno raggiunto la capacità – di servirsi da soli, di versarsi l’acqua, di riporre la bavetta, di aiutare nel riordino.

I più piccoli saranno aiutati individualmente in quanto la relazione rimane assolutamente fondamentale in questo momento. Ci si organizza per imboccare un bambino alla volta, seguendo una rotazione stabile molto rassicurante per i piccoli. Chi ancora non mangia o ha già mangiato viene messo a terra per giocare a suo modo. Ciascuno secondo i suoi tempi apprenderà l’uso degli strumenti, spesso favorito dall’esempio dei più grandi e da condizioni che facilitano la nascente indipendenza.

La pulizia personale

Il momento del cambio è molto delicato, anzitutto perché richiama l’esperienza di grande vicinanza che il bambino vive giornalmente con la madre o il padre. Un’intimità analoga si stabilisce tra il bambino e la sua educatrice quando lo si accompagna in bagno per cambiarlo, lavarlo, vestirlo. E’ l’occasione privilegiata – mentre gli altri bambini di solito continuano a giocare nella stanza – per dialogare con sguardi e con parole.

Fin dall’inizio si permette al bambino di partecipare attivamente alle cure là dove possibile, cogliendo ogni suo piccolo gesto. Col tempo i piccoli acquistano crescente abilità e sicurezza, rafforzando il rapporto con il proprio corpo. La possibilità di lavarsi, spogliarsi e vestirsi da soli, sono indipendenze progressive, estremamente importanti per lo sviluppo della mente. Anche il cambio avviene secondo una rotazione che i bambini memorizzano facilmente: è una modalità che li rassicura e favorisce – per la sua prevedibilità – losviluppo della mente e la costruzione della propria identità.

Il sonno

Dopo il pranzo, verso le 12.30, invitiamo i bambini nella stanza del sonno, dove ognuno troverà il suo lettino con le lenzuola, le coperte, eventualmente cose che lo aiutano a tranquillizzarsi (il ciuccio, un piccolo oggetto proveniente da casa sua….).Poter avere qualcosa di proprio in quest’occasione aiuta a sentirsi al sicuro, a rilassarsi, infine ad abbandonarsi al sonno. Chi non volesse dormire troverà le attenzioni di un adulto disposto ad occuparsi di lui e giochi tranquilli da poter scegliere.

Il risveglio e l’uscita

Normalmente si cerca di rispettare i tempi del sonno del bambino evitando una brusca interruzione del sonno, favorendo un lento e dolce risveglio. I bambini che escono per primi verranno preparati all’incontro con i genitori. Sarà molto importante organizzare questo momento in modo che gli altri bambini non siano “disturbati” dall’arrivo dei genitori e dall’uscita dei compagni. Il gruppo che rimane fino al termine deve essere “protetto”. In caso contrario il tempo che rimane rischia di svuotarsi, in attesa del genitore. In questo momento si potrà proporre qualche attività insolita, riservata a loro, che sappia coinvolgerli.

Il ritorno a casa

Per il bambino come per il genitore è ogni volta un incontro emozionante ritrovarsi, guardarsi, ascoltarsi.

Seguiamo, se possibile, il ritmo del bambino, senza allungare i tempi né mettere fretta, pur senza esagerazioni. Come al mattino, cerchiamo, appena ne è capace, di incoraggiarlo a fare da sé – anche se questo richiede pazienza da parte nostra – occupiamoci di lui dopo la lunga separazione, osservando le sue reazioni, a volte sconcertanti (pianti, rabbie, rifiuto di tornare a casa…). La calma, l’intesa con l’educatrice aiuteranno a superare situazioni non determinate da “capricci”, ma da emozioni intense che un piccolino non sa dire in altro modo.

I rapporti con le famiglie

Il lavoro che proponiamo richiede una profonda intesa con le famiglie che va costruita a partire dal colloquio iniziale, nel periodo dell’ambientamento e sviluppata per tutto il periodo della frequenza.

L’incontro iniziale deve lentamente trasformarsi in una relazione simmetrica, nella quale educatrice e genitore, ognuno con la sua esperienza e nel rispetto dell’altro, possono reciprocamente arricchirsi. La fiducia del genitore è fondamentale perché il bambino stia bene al nido, fiducia che non si ottiene solo con la cortesia o con rassicurazioni verbali. E’ un percorso lento che significa sentirsi ascoltato, non giudicato, accolto. Su tale base si può avviare un rapporto di fiducia.

Per riconoscere e valorizzare le capacità genitoriali, promuoverne lo sviluppo, controllare le proprie emozioni e comprendere quelle degli altri, occorre anche qui raffinata e attenta preparazione.

Leggi il nostro P.O.F. (formato pdf)